Molti dischi, in breve

David Bowie - The Next Day

Here i am/Not quite dying. E così il Duca Bianco è tornato. Lasciate perdere fantare e cortei di giubilo, sedetevi ad ascoltare, e poi, quando avete finito, ragionate sulle cose della musica odierna. Vi accorgerete che la differenza tra genio e mestiere ancora esiste, che i suoni sono di sicuro importanti ma la sostanza lo è di più, e che il disco di Bowie è fatto di genio e sostanza, contrariamente a molta della musica di oggi. The next day è un disco in cui Bowie si racconta, radunando appunti sparsi, suoni diversi, canzoni che potrebbero essere state scritte ieri e altre che probabilmente giacevano da tempo nei cassetti della sua memoria. E in questo sfogliare e rimettere ordine propone un disco di maiuscola grandezza, un album bello e completo, in cui molti diversi David Bowie convivono, fantasmi del passato e ipotesi future. C'è tutta la Bowiedom che ci deve essere, insomma, con il duca al meglio della forma nonostante i sessantasei anni, ballate acustiche, momenti elettrici, dance e pop, rock e elettronica. Bowie, del resto era già nel 21esimo secolo molto tempo fa.

Suede - Bloodsports

Non metterei i Suede nell'elenco delle band delle quali non potevo fare a meno negli anni Novanta. Non mi hanno particolarmente appassionato, nonostante riconosco loro una certa forza espressiva e una buona padronanza del brit-pop dei quali sono certamente in parte responsabili. Ma questo loro ritorno è encomiabile, intenso, privo di pretenziosità e tutt'altro che colorato di nostalgia. Bloodsport merita un ascolto

Devendra Banhart - Mala

Geniale quanto troppo spesso inconcludente, Devendra Banhart è in circolazione da troppo tempo per essere ancora considerato una "promessa". Eppure questo nuovo album, il primo per la Nonesuch, "promette" molto. Innanzitutto è meno confusionario degli ultimi lavori del cantautore americano, pur non rinunciando ad ecletticità e originalità. E poi è ricco di belle canzoni, scritte e cantate con gusto. Il che rende Mala uno degli album più interessanti tra quelli usciti di recente.

Palma Violets - 180

Finalmente un disco con il giusto livello di energia e elettricità. Vengono da Londra, sono sufficientemente punk, e sanno scrivere le loro canzoni con maestria nonostante siano poco più che teenager. Nessun debito con il passato. Ottimi

Foals - Holy Fire

L'attacco dell'album è fulminante, pop elettronico odierno con una sottile incandescenza che li mette rapidamente al di fuori dell'oscurità. Grande terzo disco per la band di Oxford, "My number" è uno dei singoli in "heavy rotation" a casa mia.

Durutti Column - LC

E' stato da poco ristampato, era il secondo album di Durutti Column, con un titolo che rimandava direttamente a una formazione della sinistra exptraparlamentare italiana, Lotta Continua. Ma Vini Reilly è molto di più che un "propaganda artist" e questo album del 1981, ripubblicato in versione expanded, lo dimostra pienamente. Stella della Factory di Manchester, genio solitario, creativo,Reilly merita di essere riascoltato.

My Bloody Valentine - M.b.v.

Si può realizzare un capolavoro nel 1991 e poi non fare più nessun altro disco fino al 2013? Si può. E' quello che hanno fatto i My Bloody Valentine, il cui "Loveless" del 1991 è un disco "seminale" sotto molti punti di vista, una band che, come dice giustamente David Quantick su Q "era ancora una guitar band ma era anche l'ultima guitar band a inventare un suono nuovo e a creare un rumore che nessuno aveva mai ascoltato prima". Sono passati ventuno anni prima che decidessero di fare un altro disco e, per fortuna, si tratta ancora di un bellissimo album, che sembra non tener conto della lunga, estenuante, pausa dal primo.

Atoms For Peace - Amok

Un "supergruppo" per dar corpo ai sogni eclettici di Thom Yorke. Un album notevole quanto inafferrabile, in alcuni casi danzabilissimo, in altri sognante ed etereo, in linea con i Radiohead dell'ultimo King of limbs. Comunque tra le cose migliori che l'elettronica odierna possa offrire

Besnard Lakes - Until in excess, impercettible ufo

Il titolo è francamente incomprensibile, o almeno io non credo di arrivare a comprenderlo. Ma l'album conferma quanto di buono i Besnard Lakes avevano già mostrato nell'album precedente, dream pop con sapienti iniezioni di passione e elettricità

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7 commenti

  • the next day mi sembra un disco per bowary in crisi di astinenza. non brutto ma inutile. una sola perla: were are we now?

  • il duca al meglio della forma?
    L'AMORE è PROPRIO CIECO E SORDO...

  • Grazie. Sempre utilissime le sue 'soffiate'. Per esempio non conoscevo i Munford & Sons e qualche tempo li mise tra gli album più interessanti. Davvero un gruppo importante.

  • Non ho ancora ascoltato il disco del duca bianco. Lo farò appena possibile.
    Degli altri, nessuno che mi attiri.

    Traspa, la cosa grave è che nell'elenco dei 10 registi ci sono Malick e Ang Lee... ma chi li ha messi lì, Aspesi?
    Due nomi che non dovrebbero essere nemmeno nei primi 100 registi viventi... per cortesia.

    Comunque lì la scelta è abbastanza facile: è solo una questione tra Eastwood e fratelli Coen.

  • tarantino miglio regista vivente?
    ma che gentaglia ha risposto al sondaggio?
    un sondaggio che non proponeva nemmeno Spielberg, Coppola, Scola e Tornatore

  • Io proporrei una cosa.
    Ben vengano gli entusiasmi per le novità" discografiche,
    Poi pero" facciamo un ceck-in dopo 25 giorni e vediamone insieme
    Se l"entusiasmo regge ancora oppure e" già" svanito.