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Girl power nei fumetti: in arrivo Wonder Woman, Captain Marvel e la Vedova nera

Gli Stati Uniti non avranno il primo Presidente donna ma Hollywood si prepara a un'invasione di supereroine. Gal Gadot, l'attrice premio Oscar Brie Larson e Scarlett Johansson tra le attrici che avranno un film tutto loro

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LOS ANGELES - Certo, la sconfitta di Hillary Clinton alle presidenziali non è proprio il passe-partout della parità nei dintorni di Hollywood. Ma l’imbeccata alle donne alla fine della campagna elettorale - "Non dubitate del vostro valore", "La giustizia e l'uguaglianza vincono" - sembra il lancio ideale della nuova stagione per super eroine toste, formato IMAX o 3D. Non in politica; al cinema. Mentre esplodono le contestazioni contro la nomina di Wonder Woman ad Ambasciatrice onoraria delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e delle ragazze, i suoni "Wham", "Crack", "Ka-Rash" degli stivali rossi di Diana Prince, lasciano il segno. Pressata tra Batman v Superman e i due capitoli di Justice League, a 75 anni dall'uscita del primo fumetto di William Moulton Marston, la principessa delle Amazzoni sta per tornare in un film tutto suo diretto da Patty Jenkins.

Wonder Woman, la supereroina vola verso il grande schermo

Protagonista, l’attrice e modella israeliana Gal Gadot che in fatto di icona femminista ha detto la sua a proposito dell'identikit di Wonder Woman: non sarebbe solo bisex ma, stando alle dichiarazioni rilasciate nel talk show israeliano Good Night With Guy Pines, l'ex Catwoman Halle Berry si candida ad essere sua partner numero uno. Perché Diana Prince è molto più di un simbolo, è la centrale elettrica dell'universo DC Comics. Nelle illustrazioni di H.G. Peter aveva le spalle di Thor, nel '68 era diventata un agente segreto posh, mentre in mano a Lynda Carter, nella serie tv anni Settanta, aveva preso una piega disco iperatletica. Nel 2010 scatta il nuovo look: giacca blu, un top rosso e oro, pantaloni neri.

Oggi, in un'altra dimensione, a darle una mano a salvare il mondo pensa Brie Larson (premio Oscar per Room). Sarà in Captain Marvel nel primo film dello Studio con un supereroe donna. Nei fumetti il suo personaggio affianca sia i Vendicatori che i Guardiani della Galassia. Captain Marvel non arriverà in sala prima del 2019 ma al Comic-Con di San Diego l’entusiasmo dei fan ha contagiato anche Chris Evans (inossidabile Captain America) che ha dato la sua approvazione. "Per tutto il tour di promozione di Room non ho fatto che parlare della mancanza di storie femminili al cinema, ora si cambia" ha detto Larson. "Il test che faccio con i giovani scrittori è questo: se puoi tirar fuori il tuo personaggio femminile, rimpiazzarlo con una lanterna sexy e la storia regge ancora, vuol dire che sei sulla strada sbagliata" ha detto al Time la scrittrice di Captain Marvel, Kelly Sue DeConnick. Al Palazzo di Vetro, intanto, il segretario uscente dell'Onu, Ban Ki-moon, e la presidente della DC Entertainment Diane Nelson, si son visti voltare le spalle da una cinquantina di impiegati durante il discorso d’investitura della super eroina simbolo dell’emancipazione. L'Onu non è pronta per Wonder Woman. E Hollywood? Oltre a Brie Larson/Ms. Marvel, nota come Carol Danvers, ufficiale dell'aeronautica statunitense dotata di superpoteri, è scattato il conto alla rovescia per Oracle, super hacker e super bibliotecaria che combatte il crimine su una sedia a rotelle, paralizzata dalla vita in giù. E sempre più presenti nei cine-comic sono Jean Grey, una delle mutanti più forti tra gli X-Men, specie se posseduta dall'entità cosmica Fenice; Tempesta, mutante che piacerebbe ad Al Gore e a chi come lui si batte contro il cambiamento climatico; Katherine "Kitty" Anne Pryde, personaggio Marvel apparso per la prima volta in Uncanny X-Men del gennaio 1980, mutante con il potere dell'intangibilità, può attraversare ogni oggetto solido e mandarlo in cortocircuito; Batgirl, creata da Bob Kane e Sheldon Moldoff, con una prima apparizione - alter ego di Bette Kane - in Batman del 1961; la Donna invisibile (sarebbe a dire Susan "Sue" Storm Richards), membro dei Fantastici Quattro, sorella di Johnny Storm (la Torcia Umana) e moglie di Reed Richards (Mister Fantastic), capace di rendere il corpo e quel che tocca invisibili fino a creare campi di forza. Eletta Sovrana degli Ul-Uhari, popolo del mare, nel 2005 aveva le forme di Jessica Alba. Dieci anni dopo è stata Kate Mara a riportarla in vita nel fiasco FANT4STIC.
Pronta a battersi ancora in Avengers: Infinity War è la Vedova Nera, Natasha Romanoff, creata da Stan Lee in versione sicario biopotenziato, un'assassina arruolata dal servizio di sicurezza sovietico KGB durante la guerra fredda, a lungo avversaria di Iron Man prima di passare allo S.H.I.E.L.D. Dal 2010 (Iron Man 2) e 2012 (The Avengers) a dar corpo e tutina alla femme fatale è Scarlett Johansson che ha messo tutto il proprio impegno negli endorsement ad Obama e Clinton. A Variety ha detto: "Il genere ‘supereroi’ non è mai stato il mio preferito. Mi piacevano i Batman di Tim Burton ma non sono cresciuta a pane e fumetti. Ho amato Iron Man e il lavoro di Robert Downey Jr. Interpretare la Vedova Nera è una sfida fisica, qualcosa che ti strappa via dalla tua comfort zone. La vulnerabilità del mio personaggio si rivela una forza. Purtroppo siamo abituati a vedere la vulnerabilità come una debolezza. L’universo Marvel ha allargato lo spettro delle mie curiosità in questo mestiere". Lo stesso può dirsi di Supergirl, la serie tv basata sul fumetto DC creato nel 1959 da Otto Binder e illustrato da Al Plastino. Nel ruolo di Kara Zor-El, cugina e controparte femminile di Superman, le reti The CW e CBS hanno voluto Melissa Benoist. Supergirl viaggia oltre il pianeta Krypton da sessant’anni, con un film e due tv show. E ha già raggiunto la popolarità di Buffy, l’ammazzavampiri regina del girlpower anni Novanta, un’eroina high school dal creatore Joss Whedon e con Sarah Michelle Gellar, icona pop dotata di poteri umanissimi: agilità, forza, velocità. Il suo asset? Gli amici nerd. La X di X-Men va sempre più in fiamme con l’interpretazione di Anna Paquin che gli appassionati reclamano in uno spin-off. Lei è Rogue, la bella del Sud, vero nome Anna Marie, mutante sui generis dato che attribuisce ai suoi poteri una maledizione in grado di tenerla distante da qualunque contatto fisico. I contorni appuntiti e lo sguardo da noir ricordano quelli di Jessica Jones (Krysten Ritter), apparsa lo scorso anno nella serie Netflix sviluppata da Melissa Rosenberg e basata sui Marvel Comics. La serie è ambientata all'interno del cosiddetto Marvel Cinematic Universe, tra le sirene di Hell’s Kitchen e gli addominali del nemico/amante Luke Cage, e porterà al crossover The Defenders. Donne contro uomini, donne contro donne. Fino alla fine del mondo. Ma la showrunner di Jessica Jones ha pianificato tutto in fatto di parità: "Tutti i tredici episodi della seconda stagione saranno diretti da donne".