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'La La Land', Mia e le altre: quando la star serviva cappuccini

Nelle sale il 26 gennaio il musical di Damien Chazelle ('Whiplash') con protagonisti Emma Stone e Ryan Gosling, due sognatori che vorrebbero sfondare a Hollywood. E come l'attrice Mia, che macina un provino dietro e l'altro alternando il suo lavoro da cameriera, ci sono tantissime star che hanno iniziato servendo dietro un bancone

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È un rito attraverso il quale sono passati tutti: le grandi star e le eterne comparse, chi ha conquistato un Oscar e chi è rimasto sempre un nome piccolo, piccolo alla fine della lista delle apparizioni: l'audizione, il provino, quel momento critico in cui si viene giudicati in pochi secondi, con uno sguardo al di sopra di una cartellina, dopo averne visti altre decine. Parte da lì, da quel banco di prova per ogni attore, il lungo giro di giostra di La La Land, il film del giovane talento Damien Chazelle (a soli 31 anni ha già fatto vincere un Oscar a J.K. Simmons e la Coppa Volpi a Emma Stone) che ha inaugurato la Mostra del cinema di Venezia e arriva nelle sale italiane il 26 gennaio, e di cui Repubblica.it vi presenta in anteprima il trailer italiano.

Arriva 'La La Land', il trailer in anteprima

Il film è un musical che rende omaggio ai classici degli anni d'oro di Hollywood. C'è il tip tap alla Gene Kelly di Cantando sotto la pioggia, la storia d’amore, il jazz e i tormenti della fama altrui come in New York, New York, l’atmosfera sospesa di Les parapluies de Cherbourg, ma i protagonisti sono due sognatori della Hollywood contemporanea. Lei è un'aspirante attrice che serve cappuccini alle star fra un'audizione e l'altra e lui, appassionato musicista jazz, tira a campare in squallidi pianobar. L'incontro è un colpo di fulmine ma quando il successo arriva per entrambi, i due si trovano di fronte a decisioni che incrinano il fragile edificio della loro storia d'amore. E così quella camicia sporca di cappuccino, colpa di un'attrice distratta di passaggio nel caffé degli studi, è per Mia contemporaneamente un simbolo di scoraggiamento e di resilienza.

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Sono tante, tantissime le attrici che, come Mia, hanno passato anni ad inseguire il primo ruolo, la prima occasione e nell'attesa sono state cameriere, commesse, babysitter, gelataie. Dietro a quasi ogni star c'è una storia: Sharon Stone ha lavorato da McDonald's, Jennifer Aniston ha fatto telemarketing, Madonna è stata licenziata da Dunkin Donuts per aver schizzato di gelatina un cliente, Nicole Kidman diciassettenne ha fatto la massaggiatrice, Michelle Pfeiffer è stata commessa al supermercato e Sandra Bullock ha lavorato al reparto bambini del più grande magazzino della sua città, Cleveland. Tante storie che dimostrano una cosa soltanto: non smettere di sognare e credere nel proprio talento perché anche servendo cappuccini si può diventare una star. Chazelle è partito dalle esperienze reali dei suoi protagonisti, Stone e Gosling e ha lavorato su quelle sensazioni che appartengono a tutti gli artisti che hanno faticato, lottato, sofferto prima di ottenere la grande occasione. La ventottenne Emma Stone ha iniziato giovanissima a macinare un'audizione dietro l'altra; dopo un'adolescenza passata sui palchi dell'Arizona, in musical come Cenerentola e Alice nel paese delle meraviglie, il debutto al cinema è arrivato con la commedia Suxbad - Tre menti sopra il pelo. Per questo suo primo film Emma ha avuto un'occasione proprio come quella che capita a Mia nel film: "Ho avuto la fortuna di incontrare una casting director che mi ha dato fiducia e mi ha preso per Suxbad - ci ha raccontato a Venezia - l'avevo incontrata tanti anni prima per un'altra cosa e lei ha avuto un flash, si è ricordata di me e mi ha fatto andare a Los Angeles per un weekend dandomi così l'opportunità di fare il mio primo film. Se non ci fosse stata lei non so se avrei fatto nessuna delle cose che ho fatto dopo. È un bellissimo ricordo: lei è stata provvidenziale".
Emma Stone e Ryan Gosling durante la cerimonia al Chinese Theater (ap)
Ma prima di quell'incontro provvidenziale c'erano state anche tante porte sbattute in faccia. "Il peggiore provino della mia vita fu una volta in cui mi chiesero di non leggere il copione. Mi diedero un pezzo di carta con un monologo: avrei dovuto entrare nella stanza e recitarlo davanti alla macchina da presa. Quando ho abbassato lo sguardo sul foglio hanno cominciato ad urlarmi dietro nonostante me l’avessero appena dato… C'era questa persona che strillava “questa non è professionalità, non lavorerai mai se fai così” e io ero sconvolta. Avevo 16 anni... mi sono messa a piangere". Proprio come accade a Mia: tante delusioni, tanti pomeriggi passati nel caffé dietro al bancone a vedere gli altri andare sul set, diventare famosi. Tante audizioni sempre col sorriso, sempre con la speranza: "Posso farla diversa..." E qualche volta il miracolo si compie. Così è stato per Emma Stone che potremmo vedere presto sul palco degli Oscar.