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CINEMA

Film di Natale, quei classici da rivedere insieme ai bambini

Da 'La vita è meravigliosa' a 'Edward mani di forbice', ecco gli evergreen da recuperare durante le feste

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Tempo per migliaia di famiglie di raccogliersi attorno alle tavole imbandite tra musiche, regali e addobbi natalizi. Che sia per esaltare lo spirito delle feste, per quietare i bambini sfrenati, o solo come scenografia di fondo, dopo convenevoli, abbuffate e giochi di società il rituale include anche qualche film. E mentre i parenti di anno in anno invecchiano, James Stuart, Bing Crosby e Jack Skeletron sembrano avere il segreto della giovinezza: proiettati su parete, in dvd, in streaming o su smartphone, ecco una lista di classici vecchi e nuovi da recuperare e rivedere “tutti insieme appassionatamente”.
 
La vita è meravigliosa (1946). 
Che Natale sarebbe senza James Stewart nei panni di George Bailey? L’onesto cittadino di Bedford Falls che, caduto in crisi, si getta da un ponte e viene aiutato dall’angelo Clarence Oddbody (Henry Travers). La vita è meravigliosa è il film di Natale per antonomasia e quello più famoso di Frank Capra, che nel 1984 confessò in un’intervista al Wall Street Journal che tutto questo successo era del tutto inaspettato.
 

Da Betty Boop a Topolino, la storia dei giocattoli nei film di Natale

Miracolo sulla 34ma Strada (1947). All’insegna dei buoni sentimenti, questo film racconta la storia di Babbo Natale che si ritrova per caso a interpretare se stesso nei magazzini Macy’s. Quando insiste a sostenere di essere il vero Babbo Natale rischia di finire in manicomio. Nel cast una giovanissima Natalie Wood. Fu candidato a quattro Oscar e ne vinse tre. Ne esiste un remake girato a cinquanta anni di distanza in cui è Richard Attenborough a vestire i panni di Santa Clause.
 
La vera storia di Babbo Natale (1985). “Da dove la neve copre i ciottoli e gli elfi fabbrican giocattoli, ecco a voi un regalo che vale, è il regalo di Natale. Patch è il mio nome, e non chiedetemi come, un elfo son”. Era il 1985 e Dudley Moore voleva convincere Babbo Natale di essere il più operoso elfo fabbricante di giocattoli. Il film ha una serie di trovate visive che s’ispirano ai più grandi classici dell’animazione breve degli anni 30 e 40 e una meravigliosa colonna sonora firmata da Henry Mancini.
 
Il Natale di Charlie Brown (1965). Un film d’animazione di classe con sfumature esistenzialiste, stile minimale e molta poesia. Charlie Brown dubbioso sul significato del Natale prova a curarsi con un consiglio di Lucy, la bambina che vende soluzioni per 5 centesimi. Strepitosa la colonna jazz firmata da Vince Guaraldi. The Nightmare Before Christmas (1993).  Ideato e prodotto da Tim Burton è un film in stop motion ai limiti dell’horror. Jack Skeletron è il re di Halloween, paese dove vivono tutti i mostri delle festività. Affascinato dalla novità che comporta, decide di sostituire “Babbo Nachele” innescando una serie di conseguenze disastrose. Musiche di Danny Elfman e la voce di Renato Zero nel doppiaggio italiano. Pellicola unica nel suo genere.
 
Edward mani di forbice (1990). Sempre firmato da Tim Burton appena tre anni prima, questo titolo sugella la collaborazione tra il regista e Johnny Depp, al suo primo ruolo da protagonista, che in seguito diventerà una sorta di suo alter ego attoriale. A metà tra Frankenstein di Mary Shelley e La bella e la bestia è ritenuto da molti il capolavoro di Burton.
 
Mamma ho perso l’aereo (1990). Sono ormai 26 anni anni che Macaulay Culkin, all’epoca dell’uscita del film appena undicenne, perde l’aereo. Chi non cede alla tentazione di rivederlo per l’ennesima volta alle prese con i due ladri da strapazzo interpretati da Joe Pesci e Daniel Stern sul coro di voci bianche di Carol of the Bells?
 
Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971). Non è esattamente sul tema del Natale, ma la storia è di particolare appeal per il periodo. Infatti non manca mai nei palinsesti o sui canali tematici durante le vacanze invernali. È stato per primo il regista Mel Stuart a portare la fiaba più famosa di Roald Dahl sul grande schermo nel 1971. Per i nostalgici vince questa versione musicale, dove a vestire gli abiti sgargianti del cioccolataio Willy Wonka è lo stravagante Gene Wilder. Nella colonna sonora Pure Imagination. I più giovani preferiscono il remake di Tim Burton del 2005, uscito in Italia con il titolo semplificato La fabbrica di cioccolato.
 
Scrivimi fermo posta (1940). Albero di Natale addobbato, luci che riscaldano l’atmosfera di casa e l’immancabile volto di James Stuart, questa volta nella commedia degli equivoci, diretta da Ernst Lubitsch su un soggetto del commediografo Miklós László. I due protagonisti sono commessi che di giorno si odiano, mentre, ignari delle loro reciproche identità, s’innamorano per corrispondenza. Immancabile il lieto fine.
 
La taverna dell’allegria (1942). Passato in televisione migliaia di volte questo film musicale con Bing Crosby, forse meglio conosciuto col nome di Holiday Inn, è una commedia musicale in bianco e nero dove Fred Astaire è comprimario. Fu il film con cui Irving Berlin lanciò la canzone White Cristhmas, con cui poi vinse l’Oscar.
 
Incontriamoci a St. Louis (1944). Have Yourself a Merry Little Christmas, cantata superbamente da Judy Garland, è nata con questo film, che Italia non passò mai al cinema ma finì direttamente in televisione a partire dagli Anni ’80.
 
Bianco Natale (1954). Un film dall’aspetto familiare, un coloratissimo lungometraggio di Michael Curtiz, garantito Paramount, che con l’occasione lanciò il Vista Vision per competere con il Cinemascope della Twenty Century-Fox. Cantato e ballato dal quartetto composto da Bing Crosby, Rosmary Clooney, Danny Kaye e Vera Ellen e con le coreografie di Robert Alton, eccellenza dell’epoca, è uno degli ultimi film sfarzosi prodotti prima dell’avvento della televisione.

Piccole Donne. Tratto dall’omonimo romanzo di Luisa May Alcott, negli anni è stato riproposto con varie regie tra cui quella di George Cukor. Tuttavia l’adattamento che è durato di più nel tempo è stato quello di Melvyn LeRoy, risalente al 1949, che nel cast includeva Elizabeth Taylor, Janet Leigh, Margaret O’Brien e Peter Lawford. Nel 1994 l’australiana Gillian Armstrong ne ha realizzato un remake con Winona Ryder, Gabriel Byrne, Christian Bale, Claire Danes, Kirsten Dunst e Susan Sarandon.

Polar Express (2004). Film d'animazione in stop motion 3D, digitalizzato cioè con l'ausilio di attori veri, è l'adattamento dell'omonimo libro illustrato di Chris Van Allsburg. Un bambino scettico sale su un treno magico per verificare di persona l'esistenza di Babbo Natale. Robert Zemeckis ne ha curato la regia. 

Canto di Natale. Natale è anche Charles Dickens con il suo Canto di Natale, capolavoro della letteratura per ragazzi, con tutte le varianti possibili sul tema. Dagli albori del cinema fino all’avvento della tecnologia 3D è un soggetto che non è passato mai di moda. Tra le più celebri versioni quella del 1935 con Seymour Hicks nel ruolo di Scrooge, che l’aveva già interpretato in teatro, quella del 1971 con Albert Finney, che ottenne una pioggia di candidature ai premi più prestigiosi, incluso un Golden Globe, poi vinto, come miglior protagonista. I remake più recenti sono quello Disney del 1983 (Canto di Natale di Topolino), Festa in casa Muppet del 1992 e infine SOS Fantasmi di Richard Donner del 1988, che è una variazione metanarrativa e attualizzata della fiaba con Bill Murray nel ruolo primario. Il 2010 è l’ultima volta in cui A Christmas Carol arriva nelle sale, stavolta è un cartone 3D firmato da Robert Zemeckis e il suo protagonista digitale è disegnato sui tratti di Jim Carrey.