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'Split', l'ultima follia di Shyamalan: nove ruoli per un solo McAvoy

Arriva nelle sale il nuovo film del regista de 'Il sesto senso'. Un thriller claustrofobico che negli Usa ha già sbaragliato i concorrenti. La clip in anteprima 

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Il 26 gennaio nelle sale italiane approda Split, ultimo thriller claustrofobico di M. Night Shyamalan, il regista di cult come Il sesto senso. Il film negli Usa ha sbaragliato i contendenti e nel primo weekend ha incassato oltre quaranta milioni di dollari, a cui vanno sommati altri sei del mercato internazionale. Ed è solo l'inizio. La formula del successo, che con queste cifre supera già le previsioni, è garantita dalla versatilità di James McAvoy e dalle doti della giovane attrice emergente Anya Taylor Joy. Shyamalan ha fatto Split per meno di 10 milioni di dollari, autofinanziandolo per mantenere il controllo creativo. "Quello che fa Night, riesce solo a lui" ha scherzato Nick Carpou, presidente della distribuzione nazionale della Universal. Repubblica.it vi propone una clip in anteprima:

'Split', 23 personalità per Shyamalan: la clip esclusiva

Tra i pochi a resistere alla tendenza dei reboot, Shyamalan continua a "portare sul grande schermo storie insolite", come ha raccontato lo stesso regista durante un incontro con la stampa a Milano. "Non ci sono molti paladini dei film originali a Hollywood, per me girare un sequel resta un compito sgradevole, perché la scrittura mi diverte solo se è una scoperta". Questa volta si è ispirato alla vicenda di Billy Milligan, fine anni 70, un caso che aveva suscitato grande clamore in America perché l'uomo, personalità multipla, aveva stuprato e rapinato delle ragazze, reato da cui era stato poi assolto per infermità mentale. Quando Shyamalan frequentava ancora la facoltà di cinema della New York University seguiva anche alcuni corsi di psicologia. Da allora il tema della multipersonalità è diventata un'ossessione: un'idea "grandiosa", secondo il regista, perché "non c'era ancora un film definitivo sulla materia". 
(ansa)
E così al protagonista James McAvoy sono stati affidati nove diversi ruoli, frutto della molteplice personalità del suo personaggio (che di personalità ne ha in realtà 23). “Mi sono impegnato su ciascun carattere" ha spiegato l'attore "perché dovevo essere sicuro che fossero ben distinti l'uno dall'altro, e se hai così tante personalità, da gestire tutte insieme, è difficile trovare soluzioni". Affermazione comprensibile se si aggiunge il particolare che sul set è sempre rasato e può contare solo sulla mimica e sui costumi di Paco Delado (The Danish Girl). Con Split Shyamalan torna a coinvolgere la platea, almeno secondo l'accoglienza internazionale, con una serie di colpi di scena e trovate a effetto particolarmente efficaci. "La tensione di questa pellicola - commenta - è ispirata ai film di Robert Altman, Michael Haneke e Yorgos Lanthimos". 

Shyamalan, classe 1970, nel 1999 aveva ottenuto un successo planetario col thriller paranormale Il sesto senso, protagonista lo psicologo interpretato da Bruce Willis che fu anche primo attore nel successivo Unbreakable - Il predestinato (2000), un fumettone antesignano dello stile Marvel. Bene al botteghino anche Signs (2002)il film con Mel Gibson su cerchi nel grano e derive aliene. Meno fortunati The Village (2004), ambientato in una comunità boschiva alle prese con esseri mostruosi, e The Lady in the Water (2006), "un film bizzarro e peculiare" secondo le parole dello stesso regista, "fantasy per bambini molto personale e molto difficile da vendere". In E venne il giorno (2008), thriller su una tossina killer che decima l'umanità, il regista è graziato dal pubblico al boxoffice ma in seguito viene snobbato con L'ultimo dominatore dell'aria (2010), racconto di genere fantastico. Di recente Shyamalan è stato coinvolto in vari progetti per la televisione, tra cui la serie paranormale Waywords Pines (in onda dal 2015 ) e, a quanto sostiene, non è escluso che in futuro darà più spazio alle produzioni destinate al piccolo schermo.