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Mahershala Ali, un musulmano afroamericano alla notte degli Oscar

Sfida star molto più conosciute come Jeff Bridges, Michael Shannon o Dev Patel ma il protagonista di 'Moonlight' ha dalla sua talento e carisma come ha dimostrato durante la cerimonia dei SAG Awards quando ha preso posizione contro Trump

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"Quello che ho imparato in Moonlight è quel che succede quando perseguitiamo le persone: si isolano dagli altri. La bellezza del ruolo di Juan è stata quella di interpretare un uomo che di fronte ad un ragazzo chiuso in se stesso per colpa delle persecuzioni della sua comunità, coglie l'opportunità di tirarlo su e di fargli capire che è importante". Con questo commosso e sentito messaggio Mahershala Ali ha emozionato la platea dei SAG Awards (il premio del sindacato degli attori), forte del premio come miglior attore non protagonista per il ruolo dello spacciatore Juan, interpretazione che gli ha fatto agguantare la sua prima nomination all'Oscar e che potrebbe fargli conquistare persino una statuetta. Sfida colleghi più conosciuti come Jeff Bridges, Michael Shannon o Dev Patel ma noi puntiamo su questo attore nato a Oakland nel 1974, ancora poco conosciuto da noi ma che il pubblico italiano può riconoscere come il lobbista Remy Denton (House of Cards) o come la guardia del corpo di Katniss in Hunger Games.

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Cresciuto nella zona est della Baia di San Francisco, Mahershala Ali deve il suo nome alla Bibbia e il suo cognome all'Islam. Educato dalla madre, ministro di culto, alla religione cristiana che aveva scelto per lui il nome contenuto nel Libro di Isaia Mahershalalhashbaz che in ebraico significa "rapida preda, pronto bottino" l'attore ha cambiato il suo cognome di origine Gilmore in Ali quando si è convertito all'Islam. Proprio in quanto musulmano la notte dei SAG Ali ha preso parola contro il bando di Trump raccontando anche la difficoltà di dover comunicare alla madre, diciassette anni prima, la sua scelta di convertirsi. Se dalla madre ha ereditato il nome e un approccio spirituale alla vita, dal padre Ali ha preso la passione per la recitazione: il padre aveva un passato sui palchi di Broadway e quando Mahershala ha escluso la carriera sportiva ha deciso di darsi alla recitazione, diplomandosi alla New York University. La sua carriera è stata per anni caratterizzata da piccoli ruoli: è stato Tizzy Weathers, l'uomo che trova il piccolo e vecchio Benjamin Button nel film con Brad Pitt, il Detective Strickland nel thriller con Harrison Ford Crossing Over o il fidanzato di Eva Mendes in Come un tuono. Poi è arrivato il ruolo nella serie tv House of Cards e il pubblico prima americano poi italiano si è innamorato di questo lobbysta, che dopo aver lasciato la segreteria di Underwood mescola, come il suo mentore, professione e vita privata, intrighi politici e riscatti personali intrecciando col personaggio di Kevin Spacey un rapporto complesso e ambiguo.
 
Il personaggio del pusher Juan nel film candidato a 8 premi Oscar Moonlight lo ha reso protagonista di questa stagione di premi a Hollywood. Uomo dalle molte ombre capace però di prendere sotto la sua ala un ragazzo bullizzato, Juan è uno spacciatore di crack che rifornisce la madre del protagonista, il giovane Chiron. Sarà per lui una figura centrale, quel padre che non ha mai avuto, al quale guardare per crescere. "Ci sono molte persone, in comunità diverse, che per definizione non hanno mai avuto il loro posto al sole - ha detto Ali raccontando in una recente intervista all'Hollywood Reporter che le persone lo fermano per strada per parlargli di Moonlight - A loro questo film dà un senso di sollievo, di apprezzamento di una storia che in qualche modo riflette la loro esperienza, esperienza di persone che non si identificano nella maggioranza".
 

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"In un personaggio come quello di Juan sono presenti livelli diversi -  spiega Jenkins - In questo film analizzo la virilità vista dai neri, ma ad un livello ulteriore esploro la virilità dei neri nei quartieri poveri e degradati. Avevamo bisogno di qualcuno che potesse apparire a tratti minaccioso e subito dopo estremamente premuroso". E Mahershala Ali è perfetto in questo ruolo delicato e rischioso che gli ha permesso di diventare protagonista della riscossa tutta black agli Oscar, figurando anche nel cast di un altro film afromericano della notte delle stelle del 26 febbraio, Il diritto di contare. "L'America è fiera di essere una nazione di immigrati e continueremo a mostrare compassione per le persone che fuggono dall'oppressione, ma allo stesso tempo proteggeremo i nostri confini e i nostri cittadini. L'America è sempre stata la terra delle persone libere e la casa di uomini coraggiosi. Noi continueremo a tenerla libera e sicura, come i media sanno ma rifiutano di dire".