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CINEMA

Diane Kruger: "Dopo Tarantino e Fatih Akin voglio girare con Sorrentino"

L'attrice tedesca adottata dalla Francia è ospite di Rendez-Vous, il festival del nuovo cinema francese. E dopo una quarantina di film, girati in tutto il mondo, ora finalmente è tornata a casa per girare un film drammatico 'Aus dem nichts' in predicato per andare a Cannes. E lancia un appello: "Ho amato 'The Young Pope', vorrei lavorare con Paolo"

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Classe 1976, quaranta film in quindici anni, ex ballerina ed ex modella da attrice ha attraversato veramente ogni tipo di cinema: kolossal come Troy (dove era Elena), film d'azione come Il mistero dei templari con Nicolas Cage, il cinema d'autore (Jaco Van Dormael, Fabienne Bertaud, Benoît Jacquot) e la serie tv The Bridge, dove era la detective Sony Cross affetta da sindrome di Asperger. Ora è ospite d'onore di Rendez-Vous, festival del nuovo cinema francese, dove presenta tre titoli: è Maria Antonietta in Les Adieux à la reine del maestro Jacquot, protagonista di un thriller psicologico in Maryland di Alice Winocour e infine di un road  tra Las Vegas e le pianure del Navada, il drammatico Sky dove ha conosciuto il suo attuale fidanzato, la star di The Walking Dead Norma Reedus.
  Quindici anni di carriera cinematografica e una quarantina di titoli, ha lavorato parecchio. Cos'è per lei un ruolo, cosa deve scattare perché dica "faccio questo film"?
"È vero che oggi cerco dei film che mi facciano andare verso la profondità dei personaggi. Non mi interessa più lavorare in continuazione, ma invece cerco di trovare qualcosa che non ho ancora fatto, qualcosa di diverso. Per questo ho cominciato a lavorare nella produzione, per cercare attivamente nuovi progetti, libri, ruoli per me ma anche per altre attrici".

Lei è nata in Germania, è stata adottata dalla Francia, ora vive negli Stati Uniti, parla quattro lingue. In questo momento in cui il cinema sta perdendo sempre più le identità nazionali per via delle coproduzioni, dei registi francesi e italiani che girano in inglese la sua identità nazionale di attrice, di donna quanto conta ancora?
"Io credo che il cinema, o i film in generale perché oggi la televisione svolge un ruolo fondamentale, abbiano una lingua universale e internazionale e io sono in qualche modo la prova che tutto questo è possibile. Non sono né francese né americana, ma sono sempre stata invitata a partecipare a cinema molto diversi. Quello che ci lega è il fatto di raccontare storie umane perché abbiamo gli stessi desideri nel mondo intero. Ho sempre sognato essere cittadina del mondo e raccontare le storie delle donne di ogni paese".

Diane Kruger: "Dopo aver finalmente girato in tedesco ora sogno l'Italia"

In quella quarantina di film che ha girato c’è veramente ogni tipo di cinema: kolossal, film d'azione, il cinema d'autore. Come si passa da un tipo di film ad un altro, da una produzione grossissima ad un film indipendente… per lei è come cambiare lingua?
"È interessante per me poter fare di tutto; mi diverto nelle grandi produzioni americane perché è un sogno quello di ritrovarsi negli studios a lavorare con le stelle del cinema hollywoodiano, è un altro modo di lavorare. In Francia invece ho scelto di fare dei film d'autore, storie più intimiste, ruoli più profondi. E quest'anno per la prima volta nella mia vita ho girato un film tedesco, è stato un bellissimo momento ritrovare le mie radici".

Un set del tutto particolare deve essere stato quello di Quentin Tarantino, dal suo grido "because we love making movies" alla sua meticolosità, Tarantino ha la fama di essere uno che mette veramente entusiasmo in quello che fa. Come è stato per lei il set di Inglorious Basterds?
"Ho bei ricordi, ho il ricordo di un regista entusiasta, molto preciso, molto felice ma allo stesso tempo esigente, che sa esattamente quello che vuole. Non ho che bei ricordi di questo film che è stato acclamato nel mondo intero, abbiamo viaggiato tanto. È passato un po’ di tempo è vero, ma è stato sicuramente il momento più eccitante della mia carriera".

E poi è arrivata la serialità televisiva con The Bridge. Che esperienza è stata? Che tipo di serie vorrebbe tornare a fare?
"Sì mi piacerebbe, l'esperienza di The Bridge è stata veramente interessante. Oggi negli Stati Uniti è la tv che propone i ruoli migliori, che ti permette veramente di costruire un personaggio. Mi piacerebbe tanto rifare l'esperienza, sono alla ricerca di un'altra serie. Non so se è così anche in Italia".

Lei ha girato con Gabriele Muccino, è stata in giuria a Cannes quando era presidente Nanni Moretti, è stata giurata anche soltanto alla scorsa Mostra del cinema di Venezia com’è il suo rapporto con il nostro paese, il nostro cinema?
"Vorrei lavorare con Paolo Sorrentino, mi piacciono molto i suoi film e ho amato molto la serie tv. Sono stata in giuria a Venezia due anni fa, il cinema italiano lo conosco poco ma quello che conosco mi piace. Avete dei grandi registi e mi piacerebbe fare un film qui".

So che le piace dire che il ruolo migliore sarà il prossimo, quindi volevo chiederle di parlarci di 'Aus dem nichts' di Fatih Akin
"È la prima volta che giro nella mia lingua madre, è stato un vero piacere. L’incontro con Fatih Akin è avvenuto al festival di Cannes, quando sono stata membro di giuria con Nanni Moretti. Lui aveva un documentario nella selezione parallela e io sono una grande fan dei suoi film che ha girato in Germania. E così in un modo che può capitare solo a Cannes sono andata da lui per dire quanto mi piaceva il suo modo di fare cinema e che se un giorno avesse avuto un progetto per me sarei stata molto contenta di farlo".

Di cosa parla?
"È una storia basata su fatti realmente accaduti, io interpreto una donna sposata ad un turco, hanno un bambino. E l'uomo e il bambino vengono uccisi da una bomba neonazista, non è certo un tema leggero ma affronta il tema del lutto e sull’amore e come si può vivere dopo un dramma così. Purtroppo molto attuale".